Aspettando il Natale

Aspettare di rinascere, è questo ciò che facciamo prima di Natale?

Ogni anno mi sveglio un giorno con la voglia di addobbare la casa, decorare l’albero con mille palline colorate finché non rimane nessuno spazio vuoto. Ma perché? Io odio il Natale.

Si, lo odio perché non mi sento di appartenere a nessuno, a nessuna famiglia che mi possa accogliere e per questo ogni anno, quel giorno ho voglia di rinascere per trovare quel senso di appartenenza che non mi appartiene.

Decorare l’albero è ciò che mi rimane di fare, per aggrapparmi a quel senso di bellezza effimero che solo le cose addobbate e vivaci possono dare. E allora mi metto lì a riempire quell’ albero come fossi io, cercando di colare tutti gli spazi vuoti con mille palline, in fila e in ordine quasi maniacale.

Eppure odio il Natale. Lo so non si può dire. Dire che odi il Natale significa essere un reietto della società, equivale a dire che sei un uccello del malaugurio che sei uno sfigato e che magari porti pure sfiga. Certo a Natale questo non te lo dice nessuno, perché è Natale, ma uno sguardo può dire molto di più di mille parole, si dice.

Sinceramente penso che tutti  gli adulti, i bambini no, a parte quelli che come me, per forza di forze astrali sono già prima di esserlo grandi, si sforzino di amare il Natale.

Ogni anno si danno da fare, sfoderando tutta la loro ipocrisia di appartenere ad una famiglia, ad un gruppo della quale per varie ragioni non si sentono più di appartenere, ma di cui non vogliono scordare l’amore percepito, ricevuto e dato nei momenti ricordati come i più belli della loro vita

Così si danno da fare ogni volta per rinascere senza riuscirci, infiocchettando la casa come quando sta per nascere un figlio, preparando  tutto per il grande giorno.

Allora via alle danze, ai doni, ai regali, al cibo in abbondanza, via a riempire ognuno il proprio albero di Natale per colmare tutti vuoti che altrimenti li renderebbero come un Abete in inverno. Spoglio di orpelli ed esposto alle intemperie.

Poi arriva Babbo Natale e la finzione è finita. Si torna a letto senza più l’ansia di rinascere. Ora che sono come prima, devono aspettare solo il prossimo Natale.

Oggi Natale deve ancora arrivare ed io che ho sempre voglia di rinascere, mi lascio una speranza di amore per me e per chi come me ha bisogno di appartenenza e guarda con ingenua invidia le finestre accese delle case piene di gente la sera di Natale.

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  1. Avatar di Allium
  2. Avatar di Martina

    “Quante ricchezze ha l’uomo nell’intimo, eppure non scava..” Sant’Agostino Struggente e sorprendente avere la possibilità, grazie all’anima della scrittrice, di…

  3. Avatar di Martina

    Immobilizzata, giusto a punto. Riga dopo riga, sorpresa continua..come una matriosca. Questa lettura mi ha dato e tolto il fiato

  4. Avatar di Allium
  5. Avatar di Paco