Disincanto

Quando hai smesso di sognare che il mondo potesse essere un posto migliore?

E’ stato quello il momento in cui hai deciso di mollare, di non scegliere, ti sei lasciato andare, il momento  in cui hai chiuso le porte per non sentirti urlare. Non ne potevi più di tutto quel vociare di tesi e antitesi, di giustizia, dell’amore, oramai esistevi solo te. Perché ti sei lasciato andare?

Forse non ci credevi così tanto ai tuoi sogni, non erano i tuoi ma quelli di qualcun altro. Finalmente te ne sei liberato, hai deciso che quel tipo non faceva per te, si illudeva troppo di farcela, di essere per essere, per fare per sapere e tu non gli somigliavi per niente, non volevi più essergli amico.

Che te ne dovevi fare di un amico che ti costava solo continuo amore, continua passione, la continua sofferenza che solo l’amore sa dare? Meglio lasciare oggi che soffrire domai. Ma sì meglio la frivolezza delle cose dolci e mai amare quelle che sanno sempre della stessa cosa.

Così ogni giorno, da quel giorno, sei uscito di casa a comprarti sempre lo stesso gelato, un solo gusto: la dolce amarezza che ora ti definisce.

Meglio restare fermi che muoversi o muoversi in tondo sullo stesso posto per far finta che tutto sia in movimento.

Non importa da che punto di vista tu possa guardare, sopra, sotto, da dentro o da fuori, oramai sei in trappola e uscire fuori il muro che ti sei creato non è facile.

Un senso di liberazione dal peso della ricerca dell’amore, del sapere del vedere oltre te stesso, alla fine ti ha rinchiuso, fermo immobile. Ecco questo è il tuo disincanto.

Il disincanto è essere immobile, come paralizzato per paura di sprecare le energie in un autoconservazione necessaria se non per stare di nuovo fermi. Il mondo va avanti e tu stai lì per la paura di cambiare. La tua vita è un lungo e infinito giudizio, un lungo e puro immobilismo per paura di sbagliare. Non credi più a niente. Tutto si relativizza all’infinito nella tua mente fino a perdere il senso che lo contraddistingue, quel sapore che lo definisce e che a te piaceva nelle sue infinite sfumature. Il cono gelato più gusto. Quello che ti piaceva mangiare scegliendo ogni volta di assaggiarne uno diverso per rischiare un nuovo abbinamento. Poteva essere disgustoso o una combinazione goduriosa.

Hai smesso di esercitarti per migliorarti e credere di migliorare. Ora con te o senza di te il mondo può marciare. E i gelati si vendono lo stesso.

Il gelato tutti i giorni alla fine disgusta e lascia solo un grande vuoto alo stomaco.

Allora perché ti arrabbi? Oramai non sai più con chi prendertela!

Perché sei invidioso di quello che ha il gelato più colorato del tuo?

Far finta di niente è quello che hai imparato a fare bene, così non si soffre più; senza sentire e vedere non si dovrebbe nemmeno parlare. Se non  vuoi soffrire devi imparare a non far soffrire, quindi smettila di starti ad incazzare con chi con te non c’entra niente. Soffrirai comunque il non fare.

Quello che fai non può mai definire chi sei!

Forse  dentro di te vorresti richiamare l’amico che pensavi ti faceva soffrire, che era troppo per te.

Dove ti sei fermato? A lavoro a pensare? In casa a pulire? In giro a camminare? Al bar a parlare? In palestra a saltare?

Riprendi a sognare hai bisogno del mondo per essere migliore.

Lascia un commento

  1. Avatar di Allium
  2. Avatar di Martina

    “Quante ricchezze ha l’uomo nell’intimo, eppure non scava..” Sant’Agostino Struggente e sorprendente avere la possibilità, grazie all’anima della scrittrice, di…

  3. Avatar di Martina

    Immobilizzata, giusto a punto. Riga dopo riga, sorpresa continua..come una matriosca. Questa lettura mi ha dato e tolto il fiato

  4. Avatar di Allium
  5. Avatar di Paco